Il mondo monocromatico filtrato attraverso l’esperienza unica vissuta da bambino quando entrava e usciva dagli ospedali – il suo primo disegno è una macchia nera – diventa nella sua espressione matura un’esplosione di colori. Il colore e la luce delle sue opere nascono, però, da quel buio e lo conservano per sempre. Un riconoscimento dell’artista al valore profondo della sua esperienza, come di ogni esperienza vissuta, anche quella più dolorosa, con cui riconciliare la forza e la fragilità nella propria resilienza.
E se parliamo di colore e di visione – come ci ricorda la curatrice Alessandra Klimciuk nel testo in catalogo – rimane indimenticabile e necessario l’insegnamento di Josef Albers e la sua teoria del colore, sviluppata durante le lezioni al Bauhaus e pubblicata nel volume “Interazione del colore” nel 1963, con cui ha affinato una pratica per sviluppare l’occhio per il colore, quella sensibilità per la luce e le tonalità che il solo studio teorico dell’ottica e dei sistemi cromatici non può in alcun modo regalare. Attraverso il colore imparare a vedere il mondo. Ma anche ad ascoltarlo, perché nella sinestesia il colore ha un suono e la sua funzione è evocativa, permettendo la connessione tra l’artista, i ricordi e la dimensione del sogno. É lo stesso processo artistico di Gianluca Patti, con la stratificazione della pittura e la struttura a griglia, a fare affiorare liberamente in superficie elementi sottostanti, quasi fossero ricordi ed emozioni del passato.
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Il percorso scientifico ed espositivo, a cura dell’Ufficio Cultura del Comune di Cento, in particolare di Lorenzo Lorenzini ed Elena Bastelli, è studiato sui due livelli dell’edificio: al piano terra, con un criterio cronologico, si ricostruisce il tessuto storico e culturale della città in base alle opere qualitativamente più rilevanti del territorio. Il primo piano è invece dedicato interamente a Guercino e alla sua scuola, comprese le due ultime sale dedicate alla pittura di genere e al ritratto nel quale sono presenti significativi esempi della bottega. Questa peculiarità offrirà al visitatore la possibilità di percepire in un unico luogo l’evoluzione stilistica non solo del maestro, ma anche dei suoi allievi e collaboratori. In dialogo con il percorso curatoriale, tutte le lavorazioni di Miglioramento Sismico e Allestimento Museale sono state svolte da Open Project sotto la supervisione dell’Arch. Beatrice Contri, Dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Cento, e responsabile di tutte le fasi del procedimento di gara e appalto.
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L’importanza di questa riapertura è stata sostenuta, oltre che dalla Regione Emilia Romagna, anche dal Comune di Bologna, che proprio in questi giorni sta celebrando il maestro della pittura barocca con diverse iniziative, non solo in città: dall’8 ottobre con il progetto espositivo “Guercino e i suoi allievi. Dalle “teste di carattere” ai ritratti” a cura di Silvia Battistini presso le Collezioni Comunali d’Arte di Bologna; a seguire la mostra “Guercino nello studio” a cura di Barbara Ghelfi e di Raffaella Morselli dal 28 ottobre alla Pinacoteca Nazionale di Bologna; e per concludere il 3 dicembre presso la Pinacoteca “Graziano Campanini” – “Le Scuole” di Pieve di Cento, inaugurerà una piccola mostra in cui sarà esposto uno dei cicli di affreschi di Casa Pannini sempre realizzati dal Guercino. A tutto questo si aggiungono una serie di percorsi permanenti (“itinerari”) curati da Bologna Welcome e dedicati alla riscoperta del maestro del barocco emiliano nel suo territorio. In occasione della riapertura della Pinacoteca, Cento festeggerà con un ricco programma di iniziative a partire da venerdì 24 fino a domenica 26. Per citarne alcune: la proiezione del documentario di Giulia Giapponesi “Guercino. Uno su Cento”; numerosi concerti alla scoperta di luoghi legati alla vita e alle opere del Guercino; una giornata di studi curata dal Centro Studi Internazionale “Il Guercino”, che vedrà l’intervento dei maggiori studiosi internazionali del pittore; la rievocazione storica del mercato contadino seicentesco ispirato alla tela di Guercino “La Fiera sul Reno Vecchio”; laboratori didattici e tanto altro. Sarà inoltre possibile acquistare presso il bookshop della Pinacoteca il catalogo della Pinacoteca, a cura di Lorenzo Lorenzini con il supporto tecnico di Silvana Editoriale, reso possibile grazie al contributo di tre realtà locali: Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, Imprenditori Centesi per la Cultura e Amici della Pinacoteca.
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Infine, con uno sguardo al futuro, l’8 febbraio 2024 Cento ricorderà il Guercino con un concerto di musica barocca nella Basilica Collegiata di San Biagio. Per la prima volta sarà esposto il Libro dei Battesimi dell’Archivio Parrocchiale di San Biagio, con l’atto originale del battesimo del Guercino – così soprannominato a causa di un forte strabismo causato ancora in fasce, per sua stessa testimonianza, da uno spavento improvviso, avvenuto l’8 febbraio 1591 proprio nella chiesa di San Biagio.
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