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TRIONFA ‘L’OCCHIO FELICE’ DI ANDREA SAMARITANI

By on Febbraio 22, 2020 0 1031 Views
«Quello che spero di aver realizzato, in questi anni e con questo libro, è un affresco corale dove racconto di una umanità soddisfatta e appagata, fiera e consapevole di poter guardare al futuro con ottimismo,orgoglio e creatività».
Sono queste le parole con cui il centese Andrea Samaritani illustra il suo libro ‘L’occhio felice del fotoreporter’ (Minerva Edizioni), che raccoglie in cento scatti trentacinqueanni di carriera, presentato ieri in una sala Zarri di Palazzo del Governatore gremita.
«L’occhio di Andrea ha viaggiato molto – ha introdotto l’assessore ai Servizi Bibliotecari Mariacristina Barbieri – ha visto, testimoniato, narrato con gusto quasi vellutato il nostro territorio,ciò che di bello e artistico ha prodotto. Occhio che ha seguito fra gli altri spesso gli artisti, i registi, gli scrittori, gli attori… Occhio che ha sempre avuto una particolare attenzione ai lati nascosti e segreti delle cose e delle vicende, al backstage, al dietro le quinte… svelando particolari preziosi e inediti».
 
Gli amici Enzo Minarelli, Roberto Mugavero e Federico Taddia hanno dialogato con l’autore per scoprire l’anima dei cento ‘quadri’, cento volti ritratti, che raccontano l’Italia a cavallo tra secondo e il terzo millennio. Un dialogo familiare, emozionante e divertente, di cui è stata protagonista la felicità che, ha detto l’artista, «spero sia la vostra come quella dei soggetti ritratti».
«Gli scatti fotografici che Andrea fa senza la preoccupazione di pubblicare – ha riflettuto Minarelli – denotano la passione per il lavoro, la qualità che connota l’artista, l’amore verso l’arte, che lo galvanizza e lo vivifica». Lo ha confermato Samaritani, che ha svelato come a muoverlo sia «un’inguaribile curiosità: la volontà di vedere e capire, la ricerca continua».
Taddia ha condiviso gli aneddoti divertenti sull’uomo «dei trafiletti e delle didascalie», dal primo articolo sull’Europeo fino all’ultimo capace di far ridere un robot su Topolino.
Mugavero ha aperto lo scrigno dei ricordi sottolineando che «se lavori con felicità e passione i prodotti sono migliori: i libri sentono questa felicità e con Andrea abbiamo realizzato tanti successi editoriali, a partire dalla storia delle radio libere italiane. Lui è in grado di immortalare ogni tipo di situazione». L’artista ha rimarcato il divertimento delle campagne fotografiche e di un libro che rappresenta «un progetto, un lavoro di regia che sollecita il cervello».
Davvero un occhio felice quello di Samaritani, che ha ancora una volta incantato la sua città.
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