CI SARA’ UNA VOLTA
i lettori interagisco con noi e, molto spesso, sono in grado di inviarci meravigliosi racconti sulla nostra Cento.
buona lettura con Paola D’Agostino….
Vi propongo un gioco. Prendendo in prestito il “C’era una volta”, l’incipit di ogni favola che si rispetti, e trasformandolo in “Ci sarà una volta”, vi racconterò una Cento che ora non c’è ma che, forse, un giorno ci sarà. Scopo del gioco sarà quello di raccogliere idee per rilanciare la nostra cittadina. Inizio io e, se vorrete partecipare anche voi, riusciremo a compilare una lista di spunti utili a chi vorrà proiettare Cento nel futuro. Già vi vedo mentre, sorridendo cinicamente, pensate:” Questa qui, sicuramente, vive nel mondo degli unicorni rosa!”. Voglio rassicurarvi, niente unicorni. E soprattutto, niente unicorni rosa (io odio il rosa). E allora, perché questo gioco? Perché a Cento tutti sono pronti a elencare difetti e mancanze, a lagnarsi e recriminare, ma nessuno avanza proposte o si fa portavoce di idee nuove. Insomma, sembriamo essere più adatti a parodie, a meme e magari a pagine satiriche “imbruttite” (anche se Cento non è Milano, i gruppi social della cittadina sono pieni di post di centesi imbruttiti, ammettiamolo). che a essere propositivi.
E allora? E allora oggi, scomodiamo Albert Einstein per darci un po’ di ispirazione. Perché se vogliamo essere grandi, dobbiamo prendere spunto dai più grandi.
“La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto” diceva lui.
A mio parere, il problema di Cento è tutto qui: nell’immaginazione. Manca, infatti, quella qualità tutta umana che fa viaggiare la mente proiettandola nel futuro, quella che spinge a pensare a un futuro. Ad avere progetti e sperimentare, insomma, aprendosi a nuove idee e a nuovi modi di concepire la città. Ci sarà una volta, insomma, in cui Cento sarà pensata per rendere felici i suoi cittadini? “Perhaps, perhaps, perhaps” cantava Doris Day (anche se io preferisco la versione di Halie Loren). Da tempo, invece, la nostra città è amministrata da chi sembra non avere idee nemmeno sul presente, figuriamoci sul futuro.
Ecco il perché di questo gioco. Utopia? Pazzia? Naaa, chiamiamola speranza.
E ora venite, immaginate e viaggiate con me in un futuro che forse sarà. Poi, se vi va, giocate, partecipate, immaginate la vostra Cento. Inizio il gioco dal mercato contadino.
Ci sarà una volta…
Il mercato contadino.
Ci sarà una volta in cui, il mercato contadino di Cento si terrà di sabato pomeriggio. Dalla Rocca, lungo tutta via Guercino, fino a raggiungere Piazzale Bonzagni, sarà un susseguirsi di gazebo, splendidamente decorati, sotto cui troveranno spazio prodotti agricoli e di allevamento da acquistare ma anche da assaggiare seduti a graziosi tavolini. Ogni sabato, i cittadini di Cento e frazioni saranno accolti da musica in filodiffusione, profumi, colori. Sarà una festa a cui tutti vorranno partecipare. Infatti ben presto si spargera` la voce che a Cento, di sabato, si fa festa. Durante le stagioni fredde, piccole stufe e lampade assicureranno a chiunque il giusto calore. Quando caldo e afa busseranno alle porte, il mercato si terrà la sera. Si potranno ascoltare gruppi musicali, reading letterari o ballare lungo tutte le vie del centro e persino dentro i negozi. I più piccoli saranno intrattenuti con fiabe animate e spettacoli di ogni genere. I giovani parteciperanno attivamente, perché ci sarà spazio artisti, writers, attori, ballerini, skaters… Riuscite a immaginare?
Ci sarà una volta in cui, forse, tutto ciò accadrà. Quando? Non lo so davvero, ma so che Einstein aveva ragione: “Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché non arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”. Ci sarà una volta in cui Cento inventera` il mercato contadino del sabato?
To be continued…