PRESIDIO PER ALBERONE: LODI “IL TRACCIATO DI QUI NON PASSA”
Lodi, “il tracciato di qui non passa” è la conclusione del momento di mobilitazione del Sindaco di Cento presente ieri 5 maggio ad Alberone, in Via Imperiale davanti alla casa del signor Bastia: vestito in forma ufficiale con la fascia tricolore per dimostrare che è la battaglia dell’intera comunità, della città di Cento per “dire che la variante del tracciato non è ricevibile”.
“Questa non è una iniziativa elettorale” ha esordito il Sindaco di fronte ad una numerosa folla “, ma è di tutti; è un’ iniziativa marcata Città e Comune di cento, perché su questi temi non esiste differenziazione partitica o politica..”
Affiancato dal Presidente della Consulta Civica di Alberone, ha riassunto cosa è successo, dall’incontro della consulta ad oggi, fino ad arrivare alla posizione della Regione che, ha sostenuto formalmente la posizione a fianco del comune e al fianco della città di Cento: “questa ipotesi di tracciato deve essere cancellata perché non ha alcun senso, non si può condannare una frazione per tutelare un vincolo paesaggistico”.
Alla domanda della signora Bastia in merito al motivo per il quale il vincolo sia stato tolto, il sindaco ha spiegato nel dettaglio l’iter di fatti e procedure per il quale, da 23 anni, il vincolo sia stato solo adottato e mai stato approvato. Dal 1993 il territorio è nel cosiddetto “regime di salvaguardia”, per tutelare il patrimonio storico, ambientale e paesaggistico della campagna emiliana. Nel 2003 venne fatto uno studio per censire le case storiche da tutelare, ma dopo il censimento non accade nulla di significativo. Nel 2011 dopo tre mesi dall’inizio del proprio mandato, Lodi eletto sindaco, si interessa alla questione ed alla possibilità di revisione del vincolo, in quanto “non era possibile vincolare indistintamente il 65% del territorio” ritenendo invece indispensabile individuare solo le case con una valenza storica.
Il 20 e 29 maggio 2012 il sisma ha posto altre priorità e fu necessario rimandare la conferenza regionale dei servizi, fissata per il giugno di quell’anno, per discutere il da farsi sul vincolo”.
Nel 2014 la Commissione nazionale approvò, “il progetto Cispadana che passava tra Alberone e XII Morelli, primo di tre progetti presentati”, lasciando comunque ampio margine d’adeguamento del tracciato. Il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei beni culturali si trovarono però in disaccordo sul tracciato; la questione della rettifica venne trasferito al Consiglio dei ministri che “Si dichiararono favorevoli al percorso proposto dalla Commissione nazionale di Via, ma con alcune prescrizioni tra cui quella di cambiare tracciato. Il che è assolutamente incongruente e insensato. Anche se la Commissione di Via, di fatto, dichiarò definitivo il progetto tra XII Morelli e Alberone, ad oggi quello approvato dal Consiglio è quello che tocca l’area nord di Alberone”.
Nel 2015, la competenza del vincolo da regionale divenne nazionale: ma “siamo fermi lì, a oggi non abbiamo avuto nessun riscontro, se non la conferma di averla ricevuta”. Ecco perché la scelta di deliberare in consiglio comunale un odg e d’individuare un avvocato per il ricorso amministrativo al Tar.
Il paradosso, prosegue Lodi, è quello di prendere un paese che esiste da tempo e dire che è di troppo. Dobbiamo salvare Alberone, non è assolutamente realistico “costruire una nuova Alberone”.
Conclude affermando che la Regione ha preso posizione al fianco del nostro Comune e che sia il Partito Democratico di Cento, sia quello Provinciale e quello Regionale hanno detto NO all’attraversamento di Alberone.” L’impegno è totale, se riusciamo a tenere un fronte unito” afferma Lodi “Oggi dobbiamo dire che la Cispdana non potrà passare di qui, oggi facciamo la battaglia per salvare Alberone.”