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BORGATTI: DA RENAZZO AI PIU’ GRANDI PALCOSCENICI DEL MONDO!

By on Marzo 18, 2024 0 77 Views

Giuseppe Borgatti nacque a Cento il 17 marzo del 1871, Giuseppe Borgatti uno dei più rinomati tenori drammatici della fine dell’Ottocento e inizio Novecento e, per il suo tempo, il più grande artista wagneriano.

Di umili origini, figlio di braccianti agricoli, da ragazzo si guadagnò da vivere come muratore, entrando poi a servizio del marchese Plattis, che ne nota il talento. Proprio una raccomandazione del marchese gli permetterà di accedere agli studi con Alessandro Busi al liceo musicale di Bologna.

Compiuta la sua educazione musicale – cui contribuì anche la pianista Elena Cuccoli, in seguito sua moglie -, esordì nel settembre 1892 a Castelfranco Veneto con l’opera Faust mettendo subito in luce le sue grandi doti vocali. Il 1894 lo vede per la prima volta al Regio di Torino (come Titta nei ”Dispetti amorosi” di Gaetano Luporini); il Borgatti registra successi anche nella Manon Lescaut di Puccini al Teatro Malibran a Venezia, e nel settembre 1894 si esibisce a Milano al Dal Verme nel Lohengrin di Wagner. Canta in seguito in Spagna e a San Pietroburgo. Al rientro dalla Russia, egli viene scelto come rimpiazzo di Alfonso Garulli, e debutta il 26 marzo 1896 alla Scala di Milano nella prima dell`”Andrea Chénier” di Umberto Giordano. Il Garulli aveva infatti rinunciato al ruolo di protagonista per le critiche che l’opera aveva raccolto ancor prima di essere presentata, e Borgatti salva tutto imparando in sole sei ore la parte! L’opera fu un successo, grazie al contributo determinante del Borgatti, al quale si schiusero le porte dei maggiori teatri mondiali. Nel 1899 Borgatti canta sotto la direzione di Toscanini, nella prima versione italiana del Siegfried di Wagner, che raccoglie immenso successo. Borgatti riveste poi ruoli primari come tenore wagneriano nei Maestri Cantori, nel Tannhauser, nel Tristano, Parsifal, Gotterdammerung, Oro del Reno; nel 1904 è invitato al Festival di Bayreuth, primo cantante di origini latine ad avere questo onore. Al culmine della carriera, nel 1907 Borgatti comincia a mostrare i segni della malattia che nel 1914, durante le repliche del Parsifal, alla Scala, si rivelerà essere un glaucoma; il male lo porterà alla totale cecità, e lo costringerà all’abbandono delle scene; da quel momento il Borgatti si dedicherà all’insegnamento con una sua famosa scuola di canto a Bologna.

Morirà il 18 ottobre 1950 a Reno di Leggiuno sul Lago Maggiore.

Al Borgatti Cento ha dedicato il Teatro Comunale della città.

Dalla donazione del Borgatti dei suoi ricordi e cimeli nel 1929 nascerà, all’interno del teatro, il suo museo, inaugurato nel 1933 con un concerto del grande tenore Aureliano Pertile.

L’ultimo allestimento, prima dei terremoti del maggio 2012, prevedeva settori con dediche e foto dei musicisti coevi, di cantanti e di artisti. Interessanti quelle di Puccini, Giordano, Toscanini, Busoni, Mascagni, Martucci. Notevoli le grandi foto nelle quali Borgatti è rappresentato nelle vesti di Sigfrido e Parsifal e le dediche di pittori. Vi sono inoltre custoditi riconoscimenti, diplomi di Istituzioni musicali, sculture e caricature. Di grande interesse i diplomi provenienti dal Cairo, da Berlino, le grandi corone bronzee e le imponenti sculture di Alberghini. Nelle bacheche contenenti cimeli vari, vanno segnalate la lettera di D’Annunzio, le insegne della corona d’Italia, i due grandi volumi contenenti tutte le cronache giornalistiche delle sue interpretazioni.

Come sempre, un grande ringraziamento ad Andrea Gilli per l’importante ricostruzione storica

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