MARIO BORGATTI….STUDIOSO DI CULTURA TRADIZIONALE
Il 16 settembre del 1895 nacque a Cento, in una famiglia di modeste condizioni economiche, Mario Borgatti. Fin da giovane manifestò interesse per il dialetto e la cultura tradizionale. Dopo i primi studi condotti nella città natale conseguì, nel 1914, dopo solo due anni di Liceo, la licenza liceale al Liceo ‘Muratori’ di Modena; vinse per esami una borsa di studio comunale a Bologna nello stesso anno.
Chiamato alle armi il 1° giugno 1915 combattè col grado di capitano di fanteria fino al 1918 e, congedato nel 1919, successivamente per anzianità fu nominato maggiore e poi ten. colonnello di complemento e insignito della Croce di Guerra e Cav. di Vittorio Veneto.
Due anni dopo il congedo si laureò, il 2 febbraio 1921, in Lettere classiche all’Università di Bologna con la tesi Fonologia storico-comparativa dei dialetti di Imola, Bologna, Cento, Modena, Novellara e Ferrara; insegnò, in seguito a concorsi per esami, in vari ginnasi finché, in esito a concorso speciale per grandi sedi, divenne titolare del Ginnasio Superiore ‘L. Galvani’ di Bologna dal 1928 al 1965.
Nei suoi primi anni di docente ginnasiale pubblicherà, a sue spese nel 1925 presso la Tipografia Economica di Fabriano, i gerghi di Cento e Pieve. La pubblicazione apporterà un utile contributo allo studio dei gerghi italiani focalizzando, in particolare, quelli localmente in uso: i gerghi “dei canapini, dei muratori, dei merciaioli ambulanti, dei malviventi”; trasse come fonti quasi esclusive conversazioni con vecchi, avendo in animo di contribuire alla conservazione di linguaggi che tendono a sparire o a modificarsi, spiegandone in parte l’origine”. Precisa opportunamente in una sua nota introduttiva: “Per gergo intendo, non una serie di parole o frasi formanti un linguaggio più o meno embrionale, ma una parlata che è esclusivamente carattere difensivo; la parola “gergo” verrà citata sull’Enciclopedia Treccani. Borgatti ebbe tra i suoi allievi ginnasiali anche Pier Paolo Pasolini.
Nel 1935 rappresentò l’Università di Bologna a Palermo al Congresso per il Progresso delle Scienze leggendo la relazione del prof. Pier Gabriele Goidanich, suo maestro, a cui dedicherà successivamente ‘I canti popolari emiliani raccolti a Cento’ (Firenze. Olschki, 1962) a cui seguirà “Folklore emiliano raccolto a Cento” (Firenze, Olschki, 1967).
Suo ultimo lavoro è “Zirudèla sui fatti del 1869”, studio pubblicato a cura dell’Istituto 2° Risorgimento nel 1973.
Si spense a Firenze il 26 novembre 1985
Il comune di Cento nel 1981 promosse un convegno sulla ricerca etnografica per approfondire lo studio delle nostre radici culturali; in quell’occasione venne riconosciuta l’opera di Mario Borgatti come punto fermo ed illuminante in seguito nel 1984 venne pubblicato il suo Vocabolario Centese-Italiano, Italiano-Centese.
Grazie ad Andrea Gilli per la preziosa ricerca storica