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ARRIGO TASSINARI…UN CENTESE, FLAUTISTA DI FAMA MONDIALE!

By on Ottobre 1, 2024 0 2 Views

Era un lunedì il primo d’ottobre del 1990 quando, i resti mortali del sommo flautista Arrigo Tassinari, giunsero a Cento accolti dall’allora Sindaco Silvio Canelli, delle autorità, e da numerosi amanti della musica. Subito dopo l’accoglienza hanno avuto luogo, nella Basilica di S. Biagio, le solenni esequie che hanno preceduto la cerimonia della sepoltura definitiva al cimitero di Cento.

Queste le parole che il Sindaco pronunciò nell’ occasione, in memoria dell’illustre concittadino:

“Arrigo Tassinari, nostro concittadino illustre, flautista di fama mondiale!

La Città di Cento rende onore alle tue spoglie mortali che per volontà tua riposeranno da ora nel nostro cimitero da te scelto come ultima dimora.

Come Sindaco di Cento ti accolgo con un saluto di riguardo e con orgoglio insieme con le famiglie Tassinari e Lenzi – Pioppi, la moglie Carmelina, i figli Walter e Wallv, l’amico dott. Festa, venuto da Roma, e i centesi presenti.

Arrigo Tassinari, la tua vita fu felice:

Hai amato la tua arte somma fino agli ultimi giorni, riservandole un culto appassionato e devoto;

Hai amato gli uomini ai quali hai donato i frutti del tuo meraviglioso ingegno;

Hai conseguito facilmente con il tuo valore quello che spesso ad altri costa umiliazioni, intrighi, compromessi;

Hai avuto la stima dei colleghi, la riconoscenza degli allievi e l’elogio dei grandi;

Non hai conosciuto l’amaro dell’insuccesso, la rabbia della frustrazione, la desolazione e l’onta del sorpasso – E chi poteva anche solo eguagliare la tua arte?

Non hai vissuto i sentimenti indegni degli spiriti superiori perché sei stato superiore alle piccolezze ed alle meschinità.

Arrigo, la tua vita è stata veramente felice. Ricordo l’esordio con i primi rudimenti appresi dal vecchio centese Napoleone Alberghini, l’ammissione al Conservatorio di Bologna a quindici anni, le prime scritture (Forlì, Trento), le stagioni al Comunale di Cento, le tappe di Ancona, Palermo, l’incontro con i maestri Bavagnoli, Mugnone, Zandonai, Guarnieri, fino al successo alla Scala di Milano per chiamata del grande Tullio Serafin e poi, dal ’21 sino al ’33, nell’orchestra stabile dello stesso teatro scelto tra i migliori flautisti d’Italia da Arturo Toscanini.

E furono anni felici per le grandi occasioni (tournée all’estero, nei maggiori teatri), per gli incontri indimenticabili con le celebrità del tempo (Pertile, Fleta, Journet, Mafalda Favero, Toti dal Monte), poi gli studi appassionati delle più belle pagine della musica. Poi l’insegnamento a Napoli, una città conquistata con un concerto eseguito insieme con la figlia Wally, e a Roma, a Santa Cecilia fino al 60.

Memorabili i tuoi concerti con Sabatini, Pina Carminelli, Caporali, e i ’’Virtuosi di Roma”diretti da Renato Fasano, quello a Cento nel 1954 e alla ’’Sala Borromini a Roma nell’80.

Ripensiamo alle tappe della tua vita di artista: primo flauto nelle maggiori orchestre, concertista, didatta, studioso; non dimentichiamo la tua felicità di vivere nella musica e per la musica: conserviamo con amore i tuoi ricordi e le cose che hai donato a Cento per il Museo intitolato al tuo nome; ma soprattutto ricordiamo la tua arte sublime e senza pari, la tua umanità.

La Città ti porge un saluto commosso.

Addio, Arrigo Tassinari”!

CHI ERA ARRIGO TASSINARI

Nato a Cento il 29 dicembre del 1889, studiò e si diplomò a Bologna. Per molti anni fu solista del Teatro La Scala di Milano, posto vinto per concorso sotto la commissione esaminatrice presieduta da Arturo Toscanini.

Insegnò nei più importanti istituti musicali d’Italia, come i Licei Musicali G: Verdi e Tartini di Trieste, nei Conservatori di Parma e di Napoli, per divenire, poi, titolare della cattedra di Flauto presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma.

Oltre che ottimo didatta del flauto, Tassinari era anche grande concertista: si esibì in Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Austria, Germania e Svizzera, destando ovunque viva ammirazione del pubblico e della stampa.

Trasmise concerti di musica da camera e con orchestra per emittenti radiofoniche quali Radio Roma, Torino, Losanna, Lisbona, Parigi, Berlino.

Ha inciso dischi per “La voce del Padrone”, “Columbia”, “Cetra”.

Come repertorio concertistico, Arrigo Tassinari spaziava dalla musica per flauto solo, alla cameristica in formazioni come il trio od il quintetto, ai brani per Flauto e Orchestra o Flauto e Pianoforte, affrontando una rosa di autori molto dilatata nel tempo, dal periodo barocco agli autori a lui contemporanei (Bach, Vivaldi, Telemann, Mozart, Boccherini, Beethoven, Schubert, Zandonai, Debussy, Milhaud, Hindemith.

Cessò di vivere in Roma il 21 gennaio del 1988.

Per quanto riguarda il citato museo dedicato ad Arrigo Tassinari, che illustra la straordinaria carriera artistica di colui che universalmente riconosciuto come il “Caposcuola dei flautisti italiani” dove sono raccolti, oltre al manoscritto dell’autobiografia del Maestro, cimeli, documenti, testimonianze, medaglie, targhe, onorificenze, due pregevoli flauti da studio e le copertine di dischi da lui incisi, è inaccessibile in quanto fisicamente presente dentro il teatro Giuseppe Borgatti chiuso dai terremoti del maggio 2012; chissà quando e se, la città se ne riapproprierà mai!

in foto: Arrigo Tassinari su cartolina illustrata, collezione privata

come sempre, un grande grazie ad Andrea Gilli per l’importante opera di ricerca storica

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