CALDARONE DICE NO ALLA CONVOCAZIONE DI ACCORSI – di Francesca Caldarone
“ Ho passato giorni a riflettere sulla mia partecipazione al Consiglio Straordinario di Cento convocato dal Sindaco Accorsi contro la violenza sulle Donne e ho preso una decisione, non facile per i miei ideali, che vuole protestare contro una politica che difende le donne solo per convenzione sociale e solo in determinate giornate.
Io non credo all’estensione come segno di protesta, ma penso che il rispetto per qualsiasi persona, di qualsiasi colore politico e sociale valga più di mille belle parole dette in una giornata con l’unico scopo di ottenere una foto per i giornali.
Non sarò presente in Consiglio Comunale ad ascoltare il discorso del sindaco del PD, mentre dirà che la violenza contro le donne va combattuta.
Non starò ad ascoltare un discorso preconfezionato di un sindaco che non è stato capace di prendere le distanze dagli insulti che ho ricevuto sul suo post contro di me, che non si è dissociato dalle minacce che mi sono state rivolte dai suoi seguaci, che non si è scusato per non aver cancellato gli insulti contro la mia famiglia.
Non starò ad ascoltare un giovane sindaco che accetta che i suoi consiglieri scrivano sui social frasi irripetibili contro di me e contro le mie figlie, non starò ad ascoltare un sindaco che quando i suoi Consiglieri mi chiamano “quella là, sta in silenzio, come sta in silenzio ogni volta che mi viene tolta la parola in Consiglio Comunale, mi offendono o ridono mentre parlo dei problemi dei centesi.
Non starò ad ascoltare le parole di un sindaco che si permette di scrivere che io non sto tutti I giorni sul territorio come fa lui…non conoscendo i sacrifici che fa una Donna come me o come la maggioranza delle persone, che lavora in fabbrica su turni, per pagare le bollette e far studiare le proprie figlie a differenza sua che lo stipendio lo percepisce dall’amministrazione locale.
Non starò seduta ad ascoltare le solite frasi fatte, di una sinistra che fa credere di voler combattere la violenza contro le donne ma non è capace di protestare contro la disgustosa violenza a cui sono sottoposte le donne iraniane e la giustifica con la cultura.
Protestero’ con la mia assenza in Consiglio Comunale, come segno di vicinanza a tutte le Donne che stanno soffrendo, che hanno bisogno di aiuto e di incoraggiamento per uscire da una situazione difficile, per tutte quelle donne che hanno paura, che si sentono sole, che pensano di non farcela senza un uomo o che sono state convinte che non valgono nulla.
Ancora oggi le donne continuano ad affrontare violenze fisiche, sessuali e psicologiche, ogni donna che subisce violenza è una ferita aperta sulla nostra coscienza e non è più ammissibile l’idea di tacere o minimizzare, per questo protesero’ con la mia assenza in Consiglio Comunale per gridare in silenzio contro l’odio e l’indifferenza.