28 ANNI FA LA RAPINA ALLE POSTE
Era Lunedì (come oggi) il 13 gennaio del 1997 quando, fra il terrore ed il panico dei dipendenti e dei clienti che in quel momento erano presenti, una rapina all’ufficio postale fruttò 380 milioni di lire ai banditi.
Andrea Gilli ci racconta come andò quel giorno…” Preceduta da uno strano black-out che aveva mandato in tilt il sistema informatico delle poste con il volto scoperto e armati di pistola attorno alle ore 9, tre malviventi fecero irruzione nell’ufficio postale di via Rosselli entrando dall’ingresso secondario, quello riservato ai dipendenti, e messo a segno un colpo che fruttò loro 380 milioni che erano stati portati pochi minuti prima da un furgone blindato.
La rapina all’interno dell’ufficio durò solo un paio di minuti, i delinquenti avevano ben “studiato” ed organizzato il piano, approfittando della confusione che regnava nell’ufficio provocata un po’ dalla gente, molti anziani gremivano l’ufficio postale per riscuotere le pensioni, e un po’ dal black-out che di pochi minuti aveva preceduto “il colpo”, con le armi in pugno si sono fatti consegnare il ricco bottino dal vice direttore. Ottenuto il denaro i tre si precipitarono fuori dove vi era un quarto uomo che faceva da “palo” e li attendeva per fuggire a bordo di una Ford Escort grigia, in seguito risultata rubata e ritrovata in un fosso lungo via Reno Vecchio, nei pressi della Giovannina.
Alcune inspiegabili coincidenze, quali l’insolito il black-out , l’ingresso dei banditi attraverso una porta blindata solitamente chiusa, senza effrazioni e scasso, (qualcuno l’aveva lasciata inspiegabilmente aperta? Avevano una loro chiave?) ma anche il tempismo con cui entrarono in azione, pochi istanti dopo la consegna del denaro, fecero pensare ad un basista ma di fatto mai accertato”.