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L’ARGINE TRAVERSANTE E IL SUO CISULE’N DI FURMIGO’N

By on Febbraio 27, 2025 0 17 Views

Leggete cosa ci racconta questa sera il nostro Andrea Gilli…

A fine Febbraio del 1772 iniziarono i lavori dell’argine Argine Traversante o “traversagno” fatto erigere dalla municipalità a spese della Comunità portando terra con carri al luogo destinato dai periti. L’Argine Traversante o “traversagno” è un terrapieno di 1,4 km innalzato a sud della città di Cento per la difesa alluvionale della città, esso costituisce un antico presidio idraulico che si sviluppa con andamento da est a ovest con origine dall’argine maestro sinistro del fiume Reno fino a raggiungere la via Reno Vecchio; detto argine fu terminato nel corso di soli due mesi malgrado le opposizioni della confinante San Giovanni in Persiceto, che vedeva nel manufatto un impedimento al normale deflusso delle acque verso il canalino di Cento, e di una stagione notevolmente piovosa. Circa a metà della sua lunghezza un “caradòn d’canpàgna” che unisce via dei Gelsi a via Mussolina, attraversa l’argine e, sulla destra, ai piedi dell’argine traversante, un piccolo oratotorio conosciuto come Cisulén di Furmigòn. Al suo interno sono collocate diverse statuette dell’Immacolata Concezione, Madonna di Lourdes, e alcuni bassorilievi in terracotta di moderna produzione. Struttura a base semicircolare con facciata piana con timpano e tetto a due acque in muratura intonacata e verniciata in color rosso mattone, una porticina a due ante in legno chiude la cella contenente tre mensole su cui sono appoggiate statue a tutto tondo e altri monili, appesi al muro un Crocifisso e una stampa. In posizione centrale una terracotta raffigurante la Madonna della Rocca è incastonata nel muro, è presente all’interno un inginocchiatoio in legno. L’Oratorio si trova su un podere oggi di proprietà Testoni e dovrebbe risalire agli inizi del ‘900.
L’etimologia del nome con cui è conosciuto questo Oratorio “Cisulén di Furmigòn” non è chiara, scartata l’ipotesi di una famiglia Formica o Formigoni o simili,proprietaria precedentemente del terreno prende piede l’ipotesi più bizzarra: prende il nome dalla nutrita presenza di insetti alati simili a formiche che ancora oggi sono ritrovabili

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