'Cento in movimento', due proposte alla Giunta per migliorare la raccolta differenziata
Il gruppo spontaneo ‘Cento in Movimento’ lancia due proposte all’amministrazione sul progetto di raccolta differenziata che si sta sviluppando in città e che, presto, toccherà anche il territorio delle frazioni. Secondo i componenti del gruppo, il nuovo sistema di raccolta rifiuti sta mostrando una serie di lacune, “chiunque può vedere come il nostro paese in pochi giorni si è trasformato in una discarica a cielo aperto. Molti ad accusare Cmv. Altri a tacciare di inciviltà i cittadini. Altri a giustificarsi con il fatto che si tratti di un momento di transizione. Ma a nostro avviso la vera assente è l’amministrazione centese. Sembra quasi abbia l’atteggiamento di chi non si interessi più di tanto del successo del progetto e intanto si vanta del suo inizio”. ‘Cento in Movimento’, per questo motivo, avanza due idee alla Giunta, affinché, a suo parere, si possa meglio inquadrare il servizio: “La prima che si attivi nel breve periodo a fare una campagna seria e capillare, sul perché della raccolta differenziata, coinvolgendo veramente i cittadini. Nei comuni virtuosi si è partiti da una campagna porta a porta, coinvolgendo associazioni, volontari, scuole, persino parrocchie e non solo qualche assemblea con scarsa partecipazione”. Le seconda proposta che viene messa in campo è quella che la Giunta riveda la delibera che prevede, qualora finisca prematuramente la fornitura annuale dei sacchi rosa, che il cittadino sia costretto a pagare gli ulteriori sacchi necessari: “Siamo a conoscenza infatti che c’è una partitura di sacchi rosa più piccoli dei normali. Quanti sacchi più piccoli sono stati distribuiti ? Quanti cittadini sono a conoscenza di questo fatto? Non contestiamo il fatto di voler insegnare ai cittadini il concetto del conferimento, ma la modalità. Non si può far pagare all’utente virtuoso lo stesso prezzo di chi non lo è, solo perché il primo ha i sacchi più piccoli. Non basterebbe solo fare il conteggio dei conferimenti? Ma tutto ha significato solo e soltanto se prima si attua una campagna culturale con tutti i mezzi a disposizione. Una campagna seria, capillare, porta a porta”.