IL CONSIGLIO COMUNALE DI MERCOLEDI…VISTO DA PIERO LODI
“E’ stato un consiglio caldo. Una seduta in cui i toni si sono alzati. Ma il vero problema della seduta di Consiglio comunale di mercoledì il problema non sono le “scintille” e neppure le ammonizioni del Presidente per il Capogruppo della Lega (che è andato oggettivamente “oltre”) e per due componenti di maggioranza (che non intervengono mai ma rumoreggiano sempre. Più “curva nord” che amministratori pubblici).
Il vero problema è il MERITO.
E’ quello che è accaduto ieri in Consiglio comunale, NEL MERITO, che dovrebbe interessare: che dovrebbe fare notizia.
E’ QUESTO CHE I CENTESI AVREBBERO DIRITTO DI CONOSCERE.
I Centesi avrebbero diritto di sentirsi raccontar come il Sindaco abbia sconfessato senza battere ciglio il suo Assessore La Bianco.
Come si sia detto l’esatto contrario di quanto era stato detto solo poche settimane prima.
Di come questa Giunta cerchi sempre scuse e “foglie di fico” perché non ha il coraggio delle proprie idee (ammesso che ne abbia) e non sa “metterci la faccia”.
Nel corso del Consiglio si sono potuti leggere e commentare i numeri del bilancio dell’Ente: numeri allarmanti con il sistema delle “partecipate” praticamente smembrato eppure carico di debiti.
Con Ente Territorio (in liquidazione da anni) che ha un buco da mezzo milione di euro.
Con il Teatro che non dà ai Consiglieri i documenti richiesti per trasparenza e che con 600mila euro di contributi comunali si “bulla” di un utile di 12mila euro…
Ma le “scintille” ci sono state soprattutto durante l’odg presentato dal PD per cercare di ricucire lo strappo di democrazia creatosi quando il Sindaco ha fatto rimuovere lo striscione che chiedeva verità per Giulio Regeni.
Evidentemente Regeni a questa Giunta fa paura: è, infatti, un “muro” quello alzato dal Sindaco contro lo striscione: un muro di ipocrisia e bugie.
Prima era stato detto che questa maggioranza è contraria a tutti gli striscioni.
Poi però se ne sono “scordati” e ne hanno appeso uno per Falcone e Borsellino (molto bene!). Quando gli è stato fatto notare hanno chiarito che gli striscioni vanno bene se non sono fini a se stessi: se sono cioè parte di un progetto di sensibilizzazione che parte anche dalle scuole.
Gli si è chiesto di agire nelle scuole per sensibilizzare anche sul caso Regeni e sul reato di tortura ed hanno risposto “molto volentieri” (peraltro il Capogruppo di maggioranza questo lo aveva promesso – invano – già una volta oltre due anni e mezzo fa…).
Allora è arrivata la proposta PD: si crei un progetto di sensibilizzazione sulla vicenda Regeni, si coinvolgano le scuole e si riapponga lo striscione.
A questo punto la “capriola” della vergogna: “siamo contrai agli striscioni”.
INSOMMA: se fosse Monopoli si sarebbe ripassati dal “via” ma senza prendere i 20€…
Un “Monopoli” triste con un Sindaco che non ha il coraggio di dire a viso aperto che loro sono contrari a questa iniziativa e che invece cerca scuse: prima era la cordella che si era deteriorata, poi lo striscione che era rovinato (bugie poi smascherate). Allora è stata inventata la storiella della contrarietà a tutti gli striscioni, poi a QUASI tutti gli striscioni.
Poi ancora la bugia dei progetti didattici ed infine di nuovo, come sempre quando anche le bugie mostrano le loro “gambe corte”, l’arrogante “muro” delle mani che si alzano per dire “no” senza aver saputo fornire nemmeno uno straccio di motivazione che tenga.
L’assessore La Bianco in Consiglio qualche settimana fa aveva dato disponibilità.
mercoledi è stato sbugiardato.
E anche lui si è subito allineato al “Toselli style” semplicemente negando di aver mai detto ciò che effettivamente aveva detto.
Peccato (o per fortuna) che da 8 anni tutte le sedute consiliari siano in streaming e siano registrate on line.
QUINDI?
Paura delle proprie idee. Assoluta assenza di argomenti. Sterile arroganza muscolare nell’imporre a colpi di mani che si alzano per votare senza che nessuna bocca si sia prima aperta per argomentare.
SE UNA MAGGIORANZA NON SA GESTIRE LA VICENDA DI UNO STRISCIONE FIGURIAMOCI COME PUÒ AMMINISTRARE UNA CITTÀ.
GIULIO REGENI FA PAURA A QUESTA MAGGIORANZA.
Forse perché Giulio era un ragazzo che non aveva paura delle sue idee e si batteva per fare del mondo un posto migliore mettendo in primo piano ideali e valori.
Per una maggioranza che nasconde la testa dentro un loop di “frottole” deve essere difficile confrontarsi con un modello simile.
Lo è per tutti. Figuriamoci per chi non ha nemmeno il coraggio di motivare i propri “no”.
Piero Lodi, Capogruppo PD in Consiglio Comunale