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“Cambiare rotta subito, prima che sia davvero tardi, altrimenti si stacchi la spina”

By on Maggio 12, 2018 0 1269 Views

il Gruppo Consigliare PD invia alle redazioni del giornali locali un feroce resoconto sull’attività fin qua prestata dall’attuale amministrazione.
Così recita il comunicato:

“Città allo sbando. Nessuna strategia d’uscita

Un Consiglio comunale pesante, pesantissimo, quello di ieri sera.

Un Consiglio comunale angosciato, con i toni dell’emergenza e della preoccupazione, quella vera.

Che discende da una consapevolezza: o un cambio immediato di rotta oppure per Cento il rischio è reale e concreto.

Questo il sentimento, misto a imbarazzo e a impotenza, che ha animato trasversalmente gli interventi dell’intera opposizione, da “Libertà per Cento” sino al Partito Democratico, passando per Lega e Forza Italia.

Non è un problema ideologico. Non è un problema di schieramento. Non è un problema di strategia politica o elettorale. È un problema vero, pressante, drammaticamente concreto.

L’attuale Amministrazione comunale “brancola nel buio”, non riesce a risolvere nessun problema, anzi, li amplifica. Passa da un “pasticcio” a un “disastro annunciato”… che poi

minimizza facendolo passare come normale.

All’ordine del giorno del Consiglio una diffida prefettizia (mai capitata nella storia del Comune di Cento), il riconoscimento di un pesantissimo debito fuori bilancio, l’ennesima proroga ai danni dei lavoratori di CMV Servizi e, sullo sfondo, un drammatico mix di incapacità di decidere, mancanza di visione, assenza di risultati conditi e contrabbandati con l’oramai immancabile mistura venefica di promesse, mistificazioni e silenzi, giri di parole e assenza di risposte.

I nodi stanno, purtroppo per la Città tutta, drammaticamente arrivando al “pettine”.

Al punto che il Partito Democratico ha lanciato un vero è proprio appello ai Consiglieri di maggioranza: “se non riuscite a trovare al vostro interno motivazioni e capacità per un deciso cambio di rotta abbiate il coraggio e la responsabilità di “staccare la spina”. Questa esperienza amministrativa non può proseguire altri tre anni nel modo in cui sono trascorsi gli ultimi due. Cento non sopporterebbe altri tre anni così”.

Parole diverse sentimenti comuni negli interventi dell’intera opposizione.

Del resto i problemi ci sono, sono evidenti e “a tutto campo”: si comincia dalla convocazione del Consiglio, ancora una volta in emergenza, ancora una volta in affanno, ancora una volta senza rispettare nemmeno i più basilari principi di democrazia e partecipazione (salta la Conferenza Capigruppo, le Commissioni sono oramai un ricordo, ad eccezione della Commissione sui Servizi sociali per meriti specifici dell’Assessore di riferimento, e le delibere arrivano all’ultimo istante sempre più raffazzonate).

Ma i veri problemi sono di sostanza.

Il Prefetto ha diffidato il Comune di Cento perché era scaduto invano il termine di legge per approvare il bilancio consuntivo.

Il Sindaco ha “spiegato” che sono “tanti i Comuni in grave difficoltà nell’approvare il bilancio”. Abbiamo appreso così che anche Cento, per la prima volta nella sua storia è nell’elenco dei comuni “in grave anzi gravissima difficoltà ad approvare il proprio bilancio consuntivo”.

Mai era successo. Nemmeno durante i due conflitti mondiali, nemmeno durante la fase più pesante della gestione dell’emergenza post terremoto.

Si è appreso così che il Sindaco puntava su una proroga da parte del Governo che poi non è arrivata ed è dovuto “correre ai ripari” approvando un consuntivo fuori tempo massimo rischiando il commissariamento del Comune.

Non bastasse questo, i numeri del Consuntivo sono da pelle d’oca: oltre 15 milioni di euro di avanzo… Come a dire “zero” realizzazioni, “zero” opere pubbliche, “zero” progetti. Per il secondo anno solare intero consecutivo. Così era stato per il consuntivo del 2016, così è stato per il consuntivo 2017.

Sono numeri che fotografano una situazione finanziaria ma soprattutto di realizzazioni da emergenza assoluta.

Quasi 10 milioni di euro vengono, poi, accantonati per possibili rischi di insolvenza o debiti da dover riconoscere. Una cifra esorbitante.

Il Partito Democratico non ha partecipato al voto sottolineando la gravità assoluta di questi numeri.

Il bilancio è stato bocciato anche dall’intero “arco” delle minoranze.

Dai banchi della maggioranza pochissime voci, solo qualche sorriso fuori luogo tra l’assurdamente divertito e l’imbarazzato.

Dopo il consultivo approvato in solitudine dalla maggioranza, il Consiglio comunale ha discusso di un debito fuori bilancio da oltre €360’000 nei confronti di CMV Servizi.

Un debito creato da questa maggioranza per avere “stracciato” anzitempo il contratto che legava il Comune alla partecipata, di cui siamo proprietari quasi esclusivi, per la gestione della pubblica illuminazione per darlo ai francesi di Citelum (peraltro con peggioramento dei servizi all’utenza).

CMV Servizi aveva però in corso importanti investimenti, iniziati durante la precedente Amministrazione e ha chiesto il conto al Comune.

La metafora usata del Capogruppo Contri (Forza Italia) è chiarissima: è come quando sottoscrivi un abbonamento di telefonia e ti danno uno smartphone. Se chiudi l’abbonamento anzitempo poi ti mandano la fattura per addebitarti il telefono.

È esattamente quello che è successo. Generando un pesante debito fuori bilancio.

Una maggioranza sorda e arrogante, che non ha lontanamente considerato le parole provenienti dai banchi delle minoranze che segnalarono questo rischio già alcuni mesi fa, durante il dibattito sulla delibera di risoluzione del contratto con CMV Servizi e il passaggio a Citelum.

Grave anzi gravissimo il fatto che, durante il dibattito che qualche mese fa aveva anticipato la delibera per la risoluzione del contratto con CMV Servizi e il passaggio a Citelum, dai banchi delle minoranze fosse stato evidenziato a più riprese questo rischio.

Durante quel Consiglio il Vicesindaco (il Sindaco era assente, tanto per cambiare) aveva rassicurato dicendo che con CMV era tutto a posto e che l’operazione che si stava compiendo era stata concertata.

Abbiamo “scoperto” drammaticamente in questi giorni che si trattava invece dell’ennesima “bufala”.

Nulla era stato concertato.

Ed ecco, come conseguenza il conto “salatissimo” che dovranno pagare tutti i Centesi.

Come vuole la legge questa delibera sarà trasmessa alla Corte dei Conti per verificare eventuali illegittimità.

Ma aldilà di questo profilo resta una “ferita” grave nel bilancio del Comune di Cento ma soprattutto nella tenuta delle nostre istituzioni.

Grave è la vicenda anche dal punto di vista di CMV Servizi che da due anni vive nella più assoluta precarietà ed incertezza e che, come se non bastasse, nel terzo punto all’ordine del giorno ha poi subito una ulteriore “stilettata mortale”.

Ennesima proroga. Di qualche mese. Ancora una volta manca il piano industriale. Ancora una volta l’Amministrazione arriva “lunga” su una scadenza e si concede gli ennesimi “tempi supplementari”. “Domani incontreremo” ha detto il Vicesindaco, “nei prossimi giorni ragioneremo” ha aggiunto il Sindaco… “costruiremo”, “faremo”, “penseremo”… Intanto rischia l’azienda e rischiano i suoi dipendenti.

Il Sindaco Toselli e il suo “pupillo” Simone Maccaferri continuano a parlare solo al tempo “futuro”.

In questi due anni nulla si è visto che possa essere raccontato al passato remoto e nemmeno al passato prossimo. Nulla “è stato fatto”, tutto sempre “sarà”, “vedremo”, “penseremo”…

La situazione sarebbe imbarazzante ma è soprattutto pesantemente grave.

Il tentativo del Sindaco (cui il Presidente del Consiglio ha consentito un monologo di oltre 23 minuti) di elencare, con qualcosa che assomigliasse all’orgoglio, i successi sino ad ora conseguiti dalla sua Amministrazione ha avuto toni surreali.

Sembrava di assistere ad uno degli ultimi allucinati discorsi di Hitler asserragliato nel bunker di Berlino.

In un lungo e disarticolato elenco Toselli ha cercato di enumerare le “tante” (!?) cose fatte riuscendo solo a scrivere nell’elenco la palestra di Bevilacqua che, però, ancora non c’è…

Dai banchi delle minoranze un po’ di ironia ma soprattutto la pesante sensazione di essere testimoni di uno dei momenti più difficili della storia della Città.

Da ieri quello che il Gruppo consiliare del Partito Democratico cerca di dire da qualcosa meno di 2 anni è evidente all’intero Consiglio.

Probabilmente anche alla maggioranza che, pure, fa finta di nulla.

Anche la Lega ieri ha avuto parole durissime.

Il Carroccio era stata la forza politica che aveva mantenuto più a lungo aperta una “linea di credito” con questa Amministrazione.

Da ieri ha voltato pagina: oramai non c’è più nulla di difendibile.

Con le chiacchiere non si governa una città. Con le chiacchiere si fanno solamente dei danni.

Qui non è più un problema ideologico, di schieramento o di tattiche elettorali.

Si tratta di “salvare il salvabile”, ammesso che non sia già troppo tardi”.

Gruppo consiliare

del Partito Democratico di Cento

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