CONTE E L’USO PROPRIO/IMPROPRIO DELLE RETI UNIFICATE
Ha destato non poche critiche l’ultimo collegamento del Presidente del Consiglio a reti unificate per l’annuncio del protrarsi del lockdown.
Non solo un aggiornamento tecnico ma, anche, qualche bacchettata agli esponenti di centro destra rei di spargere odio e notizie false sull’operato del governo.
In questo articolo riportiamo due letture diverse di quanto visto ieri sera: il direttore del TG la 7, Enrico Mentana ( in foto il riassunto di un suo sfogo mattutino sul suo profilo Fb) e di un noto esponente politico locale del centro sinistra, Piero Lodi, che dal profilo FB così, oggi, commenta le critiche all’intervento di Conte:
“Forse qualcuno non ha capito la gravità della situazione che stiamo attraversando. Qui la questione non è se un partito o l’altro sale o scende di un paio di punti nei sondaggi.
Qui ci stiamo giocando il futuro del Paese. Innanzitutto perché bisogna sconfiggere il virus e mettere tutti in sicurezza, fino a che non arriverà il vaccino. In secondo luogo perché bisognerà “curare” anche la nostra società, sia dal punto di vista sociale sia, forse soprattutto, economico.
Dovremo tornare a una “normalità” diversa e poi lavorare tutti assieme per rialzarci.
Le speculazioni politiche di due forze in particolare (che hanno inondato il web di post perlopiù falsi per soffiare sulle paure degli italiani, delegittimare il Governo e cercare consenso come se non avessero capito qual è la reale posta in palio) lasciano interdetti.
Rimango allo stesso modo esterrefatto di fronte a quel dibattito surreale che si sta sviluppando sul fatto se Conte potesse o non potesse citare i due “untori della paura” (Salvini e Meloni) e se fosse o meno giusto farlo in diretta TV.
Non ci sono dubbi che in un tempo normale un premier non dovrebbe utilizzare le conferenze stampa istituzionali per beghe politiche.
Ma questi non sono tempi normali.
Credo sinceramente che Conte abbia fatto bene, anzi benissimo, a stigmatizzare con forza queste assurde speculazioni che, come lo stesso primo ministro ha detto con chiarezza, indeboliscono il Paese ed espongono tutti noi a rischi gravi.
Le due battaglie che stiamo affrontando, quella sanitaria e quella socio-economica, possiamo vincerle ma non possiamo permetterci “avvelenatori di pozzi”: persone che scommettono contro, speculatori della peggior specie…
A mio modo di vedere questo genere di politica spazzatura è già inaccettabile in tempi normali. In tempi straordinari come gli attuali è del tutto irricevibile…..”