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ERA IL 20 LUGLIO DEL 1956 QUANDO CENTO PERSE LA FERROVIA

By on Luglio 20, 2024 0 48 Views

Con Andrea Gilli ripercorriamo l’ultimo triste epilogo della ferrovia di Cento…

Con un decreto del Ministero dei Trasporti datato 20 luglio 1956, che imponeva la definitiva cessazione del servizio, Cento perdeva la sua ferrovia.

Dopo l’unità d’Italia il problema dei trasporti e più specificatamente delle strade ferrate era una questione nazionale di enorme e vitale importanza; la presenza di veloci e comode vie di comunicazione era il supporto fondamentale per lo sviluppo economico dei territori.

Le vie di comunicazione che Cento possedeva erano vie d’acqua, vie, che, attraverso diversi percorsi l’avevano messa in comunicazione con l’Adriatico e in modo particolare con Venezia, vie che erano altresì caratterizzate da una lentezza del trasporto che con l’avvento del vapore ad alla notevole accelerazione dei ritmi produttivi che aveva portato, non risultavano più idonee ma piuttosto una notevole limitazione che portarono rapidamente Cento e i suoi commerci ad un inaccettabile isolamento.

Consociandosi con i comuni vicini reagì a tale situazione creando, nel non breve periodo di dieci anni, una ricca trama stradale migliorando nel contempo una vecchia e precaria viabilità; a seguito di tutto ciò, nell’ arco di soli quattro anni, si ebbe un raddoppio del commercio, facendo maggiormente sentire e chiedere un collegamento ferroviario diretto della Città con la rete nazionale.

Di una linea ferroviaria tra Bologna e Ferrara passante per Cento se ne parlò per la prima volta nel maggio del 1842 dinanzi alla Società Agraria di Bologna per bocca del Cavalier Pietro Pancaldi nel corso di una sua relazione su una ferrata dal Po alla Toscana, sentendo sempre di più il bisogno di una linea che percorresse le nostre campagne, che trasportasse economicamente i prodotti derivanti dalla sua lavorazione.

LA CENTO BOLOGNA

Apparve un primo progetto nel 1851 con supplica a Pio IX per una strada ferrata che partisse dal Po, da Pontelagoscuro precisamente, verso Bologna toccando Cento e San Giovanni in Persiceto, a questo ne seguirono tantissimi altri ma per quasi tutto l’ottocento sembrava che questa linea ferroviaria non volesse proprio nascere.

Il 6 giugno del 1867 si costituì un comitato, presieduto dal Senatore Giuseppe Borgatti, raggruppante i comuni interessati alla nuova proposta di una ferrovia diretta tra Bologna e Verona per Cento, ma tale proposta con relativo progetto non andò a buon fine.

Bisognerà attendere il 1899 quando venne presentato il progetto di un giovane ingegnere centese, Enrico Cavalieri, derivante da un suo studio del 1860 dove affermava che la costruzione di una linea tra Bologna e Ferrara dovesse seguire i dettami di un attraversamento dei centri più popolosi e ricchi della regione come Cento, toccando il maggior numero possibile di paesi e borgate anziché una via diretta tra lande deserte e prive di industrie e commerci; progetto che verrà poi approvato nel 1909.

LA CENTO FERRARA

La tratta ferroviaria Cento-Ferrara fu inaugurata il 27 luglio del 1909, alla presenza del Cavalier Gigli, allora Sindaco della città, il primo treno che arrivò a Cento era composto da 10 vetture, tutte imbandierate, a bordo delle quali avevano preso posto tutte le maggiori autorità ferraresi. Fu una gran festa popolare, che si rinnovò due anni dopo, il 10 maggio 1911, con l’inaugurazione del tronco ferroviario Cento – San Giovanni in Persiceto che collegava così la nostra città alla linea ferroviaria Bologna-Verona.

LA CENTO MODENA

A questo primo importante traguardo si aggiunse, l’11 agosto 1916, la Decima – Modena via Crevalcore, Cento risultava così collegata alle tre province a lei più vicine, Bologna, Ferrara, e Modena.

Come per tante altre linee italiane, il secondo conflitto mondiale, arrecò danni gravissimi alle linee ferroviarie che collegavano Cento alle province vicine; risultavano distrutte le stazioni, la stazione di Cento venne fatta saltare dai tedeschi in ritirata il 22 aprile 1945 a soli 3 giorni dalla Liberazione, ricostruita la nuova stazione venne inaugurata nel giugno del 1951, è oggi sede della polizia locale, danneggiato l’armamento, abbattute le principali opere d’arte, asportata la quali totalità del materiale rotabile; la diramazione Decima-San Giovanni in Persiceto venne addirittura sconvolta con l’erpice dai guastatori della wermacht riducendola in tale stato da escluderne una possibile ricostruzione.

Nonostante tale sfacelo, già agli inizi del 1946, i treni riprendevano a correre sui binari verso Modena. L’onerosa ricostruzione non valse comunque a garantire una lunga vita alla ferrovia che passava per Cento; il disinteresse da parte della Società concessionaria al mantenimento dell’esercizio era ogni giorno più evidente e nonostante la strenua difesa della linea intrapresa dalle autorità competenti, l’esercizio della linea venne sospeso nella primavera del 1956, un successivo decreto del Ministero dei Trasporti, datato 20 luglio 1956, imponeva la definitiva cessazione del servizio; quasi a voler evitare ogni tardivo ripensamento, la società esercente provvedette subito alla rimozione dei binari, al tramonto dell’estate del 1956 della intera linea ferroviaria non rimanevano che mucchi di ghiaia abbandonati ai margini della sede, qualche residuo spezzone di binario e qualche vagone che venne presto trasportato nei depositi della Veneta tramite carrelli stradali. Cento perse così per sempre la sua ferrovia.

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