FLORIANO GOVONI DA ANNI RACCONTA LA STORIA DI DECIMA
Le famiglie di San Matteo della Decima conoscono molto bene la rivista “Marefosca” che ricevono ogni 3 mesi nella propria cassetta della posta, ma fuori dal territorio persicetano non tutti sanno di cosa si tratti. Abbiamo incontrato Floriano Govoni che dal 1982 ricopre il ruolo di Direttore Responsabile della rivista e gli abbiamo chiesto di raccontarci come è nata questa avventura editoriale.
Come è nata l’idea di dare vita alla rivista Marefosca?
I periodici persicetani erano esclusivamente di carattere informativo e politico e non si parlava della storia decimina, delle tradizioni, del folklore e delle attività culturali. Un gruppo di decimini, che alla fine degli anni ’60 aveva dato vita al periodico ciclostilato “Decima Giovane”, sentiva l’esigenza di pubblicare una rivista, che potesse essere alla portata di tutti, da far giungere ad ogni famiglia di Decima. L’impresa non era cosa da poco: servivano i finanziamenti per la stampa, il Direttore responsabile e gli estensori degli articoli per il primo numero. Per il finanziamento si stabilì di non chiedere contributi agli Enti pubblici ma di rivolgersi alle aziende e agli esercenti locali “offrendo” spazi pubblicitari ed in poche settimane riuscimmo a reperire i fondi necessari per la stampa del primo numero. La direzione fu assunta, in un primo momento da Giuliano Vincenti e dal terzo numero subentarai io, tuttora in carica. Preparammo tutta la documentazione necessaria per ottenere dal Tribunale di Bologna la registrazione della nuova testata che decidemmo di chiamare Marefosca: toponimo del territorio dove fu costruita, nel XVI secolo, la chiesa di San Matteo della Decima. Intanto, in attesa dell’autorizzazione del Tribunale, iniziammo a visionare gli articoli pervenuti e decidemmo di “legare” la rivista alla Biblioteca locale “R. Pettazzoni” in quanto ritenevamo che l’iniziativa intrapresa, anche se di privati cittadini, non dovesse essere disgiunta dall’unica realtà culturale del territorio.
Il 27 settembre 1982 ottenemmo la registrazione del Tribunale e il 5 novembre uscì il primo numero della rivista con la dicitura “Quadrimestrale redatto in collaborazione con la Biblioteca pubblica Raffaele Pettazzoni” di San Matteo della Decima. Le 2.100 copie stampate furono recapitate, in parte tramite le Poste Italiane, a tutte le famiglie di Decima; un congruo numero fu distribuito, attraverso le edicole, a Persiceto, Cento, Crevalcore e a Bologna, presso la libreria di via Rizzoli. Nella prima riunione, dopo l’uscita di Marefosca, constatammo che il lavoro svolto era stato apprezzato “per l’ottima impostazione e per gli interessanti contenuti che già caratterizzavano la pubblicazione al suo primo apparire”: come ebbe a dire, in una lettera indirizzata alla redazione, il Direttore didattico di allora. Eravamo tutti soddisfatti e ancor più lo fummo quando gli sponsor si impegnarono a sostenere la rivista anche per tutto il 1983.
In tanti anni di pubblicazione, c’è un numero che ricorda con particolare interesse?
In 39 anni di attività (novembre 1982 – marzo 2021) sono usciti 116 numeri di Marefosca, con 1300 articoli e 6600 fotografie. Ci preme ricordare, a questo punto, il nostro interessamento per salvaguardare due “beni” che appartengono alla nostra storia e alla nostra tradizione: il Chiesolino (lo scorso anno Marefosca ha festeggiato i 2 secoli dell’oratorio promuovendo, fra l’altro, la mostra dello scultore Claudio Nicoli) e villa Fontana. I “rivoli d’inchiostro”, dedicati a questa causa, hanno dato qualche frutto; purtroppo non quanto speravamo. In coscienza, però, riteniamo di aver agito nel migliore dei modi, anche se non sono mancate critiche per le nostre prese di posizione incontrovertibili.
Il vostro gruppo ha dato vita anche ad altre iniziative editoriali. Ce le può illustrare?
Oltre alla pubblicazione della rivista abbiamo promosso anche altre iniziative culturali quali il “premio letterario Marefosca” (6 edizioni) riservato a poesie e racconti inediti, Un libro per amico (XIII edizioni) per promuovere la lettura; inoltre abbiamo promosso e allestito mostre fotografiche, di pittura, sulle tradizione e sulla storia locale e non (più di 35 mostre fra le quali ricordiamo: Un’esplosione di allegria: l’antico e attuale carnevale decimino; il Gandolfi restaurato e la “grafica” di Ubaldo e Gaetano Gandolfi; Fratelli d’Italia, 150 anni dall’Unità d’Italia: ora la mostra è esposta presso le scuole medie locali; l’Inutile strage, frammenti di vita dei soldati nella Grande Guerra, ecc.). Intensa è stata anche l’attività editoriale (34 libri): in un primo tempo abbiamo pubblicato libri su argomenti inerenti San Matteo della Decima, poi riguardanti il comune di Persiceto ed infine abbiamo trattato tematiche relative ai comuni dell’Associazione Terre d’Acqua e non solo.
In un’epoca in cui tutto si sta digitalizzando, nel 2021 ritiene che la vostra rivista sia ancora un valido strumento di comunicazione?
La fortuna della rivista, fin dalla sua nascita, è stata quella di puntare molto sul locale, sulle immagini e sulla semplicità del testo. Col passare degli anni l’interesse è, via via, aumentato e se in un primo momento venivano privilegiati gli aspetti storici poi l’attenzione si è spostata maggiormente sulle attività culturali e sulle tradizioni. Grazie a questo interessamento hanno ripreso più vigore il carnevale, il rogo delle befane, i vecchini, le feste paesane, ecc. con il coinvolgimento dell’intera comunità. Ora con il Covid c’è il rischio che il lavoro di decine di anni vada perduto per sempre! Per ora il “Web” non ci fa paura; gran parte dei nostri lettori che sono, come tutti, appassionati della navigazione, di Internet, di Facebook, di Whatsapp e tanto altro, preferiscono ancora prendere in mano “tangibilmente” la rivista e sfogliarla. In tanti conservano e costudiscono nella loro libreria Marefosca perché non c’è hacker che possa intaccarla e poi hanno la possibilità di rileggere articoli pubblicati anche anni prima. Durante la distribuzione della rivista, che ora svolge l’Accento, può succedere che alcuni decimini chiedono al distributore di averne una copia, pur sapendo che se la troveranno quanto prima nella buchetta della posta. Sono impazienti di averla… e di averla subito! Chi desidera però può consultare la rivista in rete e sfogliarla entrando nel sito: www.marefosca.it. I nostri appassionati lettori che si trovano in America, in Australia in Europa, ecc. lo fanno normalmente; nonostante ciò, desiderano anch’essi averne una copia cartacea, che la redazione immancabilmente invia tramite posta.