I CANDIDATI A SINDACO DI CENTO ANALIZZANO IL PERCHÈ HA VINTO FABRIZIO TOSELLI
A “sbornia” elettorale terminata e con i dovuti modi ci siamo avvicinati ad alcuni candidati alla poltrona di Sindaco per analizzare il voto e chiedere loro il perchè di una vittoria così marcata da parte una compagine civica quando, invece, erano in tanti i partiti schierati ufficialmente.
TOSELLI HA VINTO, Perché? Diego Contri, candidato per una coalizione del centro destra che annoverava alcune liste civiche, Forza Italia e Lega Nord, così ha analizzato il voto: “Toselli ha vinto perché è un politico. Da politico ha fatto accordi con le segreterie dei partiti e da politico ha fatto promesse elettorali anche irrealizzabili, come il terzo ponte… piu’ o meno come quando Miss Italia dice che vuole eliminare la fame nel mondo. Fabrizio Toselli ha avuto la furbizia di capire che i centesi avevano bisogno di questo tipo di promesse, mentre io ho dovuto subire gli attacchi di un Giacomo da Sant’Andrea in versione moderna, che, in mancanza di argomentazioni significative, ha cercato di infangarmi in modo sgradevole e villano, mancando di rispetto verso quello che io, la mia famiglia e i collaboratori dell’azienda, con orgoglio e impegno, facciamo quotidianamente da 22 anni con apprezzabili risultati.
Toselli e’ arrivato al ballottaggio per demeriti di Lodi e al 2° turno ha fatto in modo che i voti del PD convergessero su di lui: minimo sforzo massima resa. Devo comunque complimentarmi, perché chi vince è sempre più bravo degli altri”.
Ora è Piero Lodi, Sindaco uscente e candidato per una coalizione di centro sinistra comprendente alcune liste civiche ed i partiti PD e PSI.
“Le analisi in genere è meglio lasciarle a soggetti meno coinvolti… Comunque un’opinione me la sono fatta e a domanda rispondo: credo che Toselli abbia vinto perché ha messo in campo un modo di stare a Destra che non diffama, che non urla e che parla comunque alla pancia ma in maniera meno banale. Ha saputo intercettare la voglia di cambiamento in maniera moderata, dichiarando che avrebbe fatto proprio le cose buone ereditate, migliorato le meno buone e corretto le altre. Si è presentato come “esperto” ma al contempo “vergine” perché aveva cambiato territorio e qui da noi per lui è tutto nuovo. Ha avuto poi la capacità di rimettere insieme (con aun lavoro che ho il sospetto sia durato molti mesi e non qualche settimana come ha voluto rappresentare) la rete territoriale di Alleanza per Cento, mischiarla alle individualità dei tanti candidati sindaco di 5 anni orsono integrando questo mix con la vera pancia di Forza Italia, senza tralasciare qualche ammiccamento a sinistra. Ne è risultato un “esercito” molto ampio e motivato, ottimo per la battaglia elettorale…”
Marco Mattarelli, candidato a Sindaco per una coalizione di centro destra che comprendeva una lista civica ed i partiti Fratelli d’Italia ed MSI, così ha interpretato la vittoria di Toselli: “Ha vinto perché è una operazione studiata dai POTERI FORTI a tavolino già dal autunno del 2015. La tela affaristico anarcoide che avvolge la città dal 1993 ha vinto ancora. La politica di CENTO è INSUSSISTENTE ed il centro destra politicamente MORTO per precisa volontà di chi ha interesse che ciò sia così”
A questo elenco andrebbe aggiunto anche il pensiero di Enrico Maluccelli, candidato a Sindaco per la lista civica l’Onda che, però, al momento di andare in stampa risulta essere in ferie ed impossibilitato a consegnarci le risposte.Il vero motivo per cui ha vinto Toselli, a nostro avviso invece, è da analizzare in uno spostamento marcato del voto non controllato dai partiti ed in particolare quel voto che a livello nazionale attualmente trova rifugio nel Movimento 5 Stelle. Non ci è dato a sapere se a Cento abbiano realmente un elettorato che supera il 25% come il dato nazionale, ma sicuramente, la presenza di un candidato pentastellato avrebbe cambiato gli equilibri.