IL 1° AGOSTO DI 259 ANNI FA, A CENTO, SI INIZIO’ A CELEBRARE LA PIU’ ANTICA OPERA DEL NOSTRO TERRITORIO….
Davvero un bel pezzo storico ci fa scoprire, oggi, la penna del nostro Andrea Gill
Il primo agosto del 1765 si celebrò, in Cento, la prima festa solenne della sacra immagine della Signora degli Angeli; una preziosa icona bizantina, probabilmente risalente al medioevo, raffigurante una Madonna col Bambino dipinta su una tavoletta di legno; è la più antica opera d’arte custodita nel centese e vanta una storia davvero avventurosa.
Adorata per secoli nell’isola allora veneziana di Creta, nella chiesa sulla collina sovrastante il porto di Candia, “in allora era tutta coperta di Argento, e non altro vedevasi che la sola faccia della Vergine, e del suo Santissimo Figlio” nel 1669, esattamente il 5 settembre, quando l’isola fu conquistata dai Turchi, dopo 22 anni di assedio 29.000 caduti tra i difensori e 108.000 tra gli assedianti, la sacra icona fu trasportata dai cristiani fuggiaschi nell’altra isola veneziana di Corfù, dove rimase per quasi un secolo nella chiesa ortodossa della Ss.ma Trinità del capoluogo omonimo.
Un cappuccino bolognese, padre Salvatore Testoni, che si trovava a Corfù per un Corso di Missioni, riuscì ad accattivarsi l’amicizia del parroco di quella chiesa, certo pope Spira Procelendi Zancherolo, e ad ottenere in dono la sacra icona “spogliata dalli argenti, che di prima erane adorna” che trasportò a Venezia, in seguito fu da lui donata al confratello centese Francesco Tiazzi, il quale la collocò nella chiesa della Santissima Trinità del vecchio convento centese dei Cappuccini, che sorgeva dove è attualmente il cimitero.
Alla soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone nel 1805, l’icona passò in proprietà del demanio da cui venne acquistata dal canonico conte Bartolomeo Chiarelli per collocarla nella cappella del suo palazzo, l’attuale Casa Pannini, ma nel 1820 la consegnò al sacerdote Don Giovanni Pasqualini che la destinò all’oratorio della chiesa di Santa Maria Maddalena. Qui la Signora degli Angeli, detta anche la Madonna Greca, rimase fino al 1860, quando fu portata nella sagrestia della chiesa di San Lorenzo, dove nel mese di maggio veniva collocata sull’altare maggiore per essere venerata dai Centesi. Dopo la chiusura della chiesa di corso Guercino, l’icona fu conservata prima nell’Archivio di San Biagio da cui dopo l’ultima guerra fu ritirata e consegnata all’Archivio del Patrimonio agli Studi.
Nuovamente esposta al culto, sebbene racchiusa in una assurda e pacchiana cornice, nella restaurata chiesa di San Lorenzo, dopo i terremoti del 2012 è rimasta poco, dopo trasformazione della chiesa in pinacoteca temporanea è stata tolta e riposta nell’ Archivio del Patrimonio agli Studi dove risulta esserci tuttora