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IL NOCINO TRADIZIONALE CENTESE SI FA LA NOTTE DI SAN LORENZO

By on Giugno 22, 2024 0 114 Views

Fra le tante ricette tipiche della nostra zona quella del nocino spicca per la peculiarità della notte in cui tutto deve essere fatto.

Andra Gilli ci parla di notti fatate, riti celtici e miracolose virtù estive….”La notte di San Giovanni è la notte che precede la ricorrenza della natività di San Giovanni Battista, quindi la notte fra il 23 e il 24 giugno*, prossima al solstizio d’estate, porta con sé una serie di significati ancestrali legati a riti magici e cerimonie propiziatorie; considerata “magica” pare che, se celebrata, porti fortuna e possieda virtù curative, purificatrici e protettrici. È una festa cristiana che si è innestata su una precedente festa pagana risalente probabilmente alla ritualità celtica (Litha solstizio d’estate), in questo particolare periodo dell’anno, la natura raggiunge il suo massimo splendore.

Secondo un’antica tradizione, la notte di San Giovanni è la data canonica per l’inizio della raccolta delle noci destinate alla preparazione del nocino. Gli erboristi chiamano questo momento preciso ‘tempo balsamico’. In quella che è la più breve notte dell’anno, il mallo, la parte verde che riveste la noce, si trova nella fase ideale per la raccolta: il suo profumo è al massimo della fragranza, la presenza di linfa nei tessuti è assai ricca di oli essenziali, di principi attivi e di vitamine.

La tradizione del Nocino è molto seguita e presente anche a Cento; per anni è stato organizzato un concorso, a cui potevano partecipare tutti i produttori di nocino per uso privato, che giudicava e premiava, sulla base di tre parametri: visivi, olfattivi e gustativi, i migliori nocini partecipanti. L’iniziativa era organizzata dalla Pro Loco Cento e dal Sovrano Ordine della Confraternita del Nocino Tradizionale di Cento.

RICETTA DEL NOCINO TRADIZIONALE CENTESE:

Ingredienti:

1 litro di alcool 95°

1 Kg di noci che possono essere dalle 31-35 a seconda della dimensione, (la tradizione non le vuole mai in numero pari)

1/2 gr di cannella

1 o 2 chiodi di garofano

Scorza di limone

Per lo sciroppo:

500 gr di zucchero

4 decilitri di acqua

La tradizione vorrebbe che le noci vengano raccolte da donne coi piedi scalzi, scelte con calma per non togliere loro il velo di rugiada e riposte delicatamente nel paniere.

Vanno poi pulite con un telo umido della stessa rugiada, tagliate in 4 parti non con una lama di metallo ma con una lama di legno o al più in ceramica, raccolte in un vaso ermetico e messe a macerare nell’alcool insieme alla buccia di limone, alla cannella e ai chiodi di garofano, fino alla notte dei morti il 31 ottobre, notte dedicata alla dea romana Pomona dea dei frutti e dei semi. Per tutta l’estate si lascia il recipiente sotto il sole scuotendolo almeno 2 volte a settimana. Terminata la macerazione, l’alcool avrà assunto un colore marrone quindi si procede a filtrare l’infuso così ottenuto.

Trascorso questo tempo si prepara sciroppo: si versa in una casseruola lo zucchero e l’acqua, si porta a bollore e lo si lascia bollire per 5 minuti dopodiché si spegne il fuoco e si lascia raffreddare, quindi lo si aggiunge all’infuso.

Richiuso ermeticamente il vaso va lasciato riposare per altri 30 giorni sempre al sole. Durante questa secondo stadio va scosso il vaso ogni giorno.

Passato questo tempo lo si imbottiglia; va lasciato passare almeno altri sei mesi prima di gustarlo.

Con i malli rimasti dal filtraggio si può ottenere un ottimo Vermouth:

Aggiungere ai malli una bottiglia di buon vino bianco fermo secco e 100 gr di zucchero si lascia quindi riposare per 40 giorni per poi filtrarlo e imbottigliarlo.

*La celebrazione della nascita di san Giovanni Battista al 24 giugno ha origini antichissime, come testimonia tra gli altri sant’Agostino, e sulla base dei racconti del Vangelo si ricollega alla data del Natale al 25 dicembre. In occasione della Visitazione di Maria, sua parente, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita.

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