L’ASSESSORE BORGATTI RISPONDE A CONTRI SUL TEMA DEGLI ALLOGGI ERP AI PADRI SEPARATI.
A stretto giro di comunicazione il comune risponde alle parole di Diego Contri con una comunicazione dell’ Assessore preposto.
«Non siamo contrari a riservare alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica a categorie sensibili. Come tuttavia abbiamo ampiamente dibattuto in Consiglio comunale, esistono già strumenti di tutela da poter attivare». Così Grazia Borgatti, assessore con delega a Politiche sociali e Servizi alla Persona di Cento, torna sulla richiesta nuovamente proposta dal consigliere di minoranza Diego Contri circa l’accesso dei padri separati all’edilizia popolare.
«Abbiamo chiarito in sede consiliare – rileva l’assessore – che l’articolo 7bis del regolamento distrettuale, approvato nel 2015, prevede sottograduatorie alla graduatoria Erp e che la giunta può riservare una percentuale di alloggi a nuclei che abbiano determinate caratteristiche tipologiche e sociologiche, in concertazione peraltro con le organizzazione sindacali».
A questo però si aggiungano altre due considerazioni. «Ogni modello può essere analizzato per valutare se acquisirlo, adeguandolo alla propria realtà, ma se Bondeno, come appurato dagli amministratori matildei, registra diversi casi di padri separati in difficoltà, non è lo stesso per Cento. Da una verifica della graduatoria non risultano domande di questo tipo: ciò attesta l’assenza del bisogno, almeno attualmente. Dal momento che tale graduatoria è aperta e viene aggiornata semestralmente, manterremo monitorata la situazione».
«Il dibattito consiliare – il secondo punto rimarcato da Grazia Borgatti – ci ha inoltre consentito di riflettere, oltre che sull’equità sociale, sulla necessità di non introdurre discriminazioni e, dunque, di prendere in considerazione i ‘genitori separati’, dal momento che le difficoltà economiche colpiscono trasversalmente padri e madri che affrontano una separazione. Per questo la maggioranza aveva proposto di sottoporre quell’ordine del giorno a un’analisi della commissione preposta».