LODI: DOBBIAMO CAMBIARE PASSO!
A nome del Gruppo Consigliare del PD, Piero Lodi, esprime alcune considerazioni e qualche polemica sui passi fatti, in emergenza Covid -19, dall’Amministrazione Toselli.
Per Lodi: ” Occorrono alcuni correttivi nelle contromisure dell’Amministrazione comunale pensate per l’emergenza covid-19.
Va rivisto in primo luogo il piano delle mascherine.
Incomprensibile la scelta dell’Amministrazione comunale di venderle a €0,50 nelle farmacie o in altri esercizi mentre la Regione sta approvvigionando i Comuni di mascherine gratuite.
Le mascherine debbono essere distribuite gratuitamente.
Non si potrà però riproporre il meccanismo utilizzato per la prima distribuzione, affidata alla Protezione civile, che per una serie di situazioni, compresi i ritardi nell’approvvigionamento da parte del fornitore individuato dal Comune per l’incelofanatura, ha richiesto 10 giorni e non ha coperto il 100% del territorio.
Il PD ha proposto (per altro assieme a Lega e Forza Italia, a dimostrare la trasversalità delle idee nell’interesse della nostra Città) di posizionare dei distributori automatici azionabili con tessera sanitaria in capoluogo e frazioni.
Con questo meccanismo, già adottato da diversi altri comuni, sarebbe possibile mettere a disposizione di chi ne ha effettivamente bisogno un numero programmabile di dispositivi di protezione individuale.
Si sta, invece, però, purtroppo, perdendo tempo: dalla proposta ad oggi sono già passati oltre 10 giorni e ancora si attende che l’Amministrazione comunale metta mano a un documento condiviso per poi eventualmente aprire su questo una discussione… Non sono tempi compatibili con l’attuale emergenza.
Allo stesso modo il provvedimento immaginato dalla giunta per dare sostegno ai pubblici esercizi ha molti aspetti che devono essere rivisti e migliorati.
Innanzitutto il rischio che un buono di €20 a famiglia non abbia alcun effetto sui consumi è molto alto.
Si tratterebbe, secondo quanto proposto dal Sindaco, di poter beneficiare di € 20 o frazioni di essi in funzione di una spesa tre volte superiore. Praticamente in tre mesi ogni famiglia avrebbe €20 da spendere nel nostro centro storico e nei negozi delle frazioni a fronte di una spesa complessiva di €80. Impossibile pensare che questo porti davvero a spese che non avrebbero avuto luogo In ogni caso.
L’unico effetto concreto che si avrà è che i commercianti dovranno attendere per incassare quei €20 e seguire una procedura di rendicontazione al Comune che potrebbe essere anche lunga e complicata.
Infine una preoccupazione ulteriore: se un commerciante si trovasse nel cassetto una cifra significativa in voucher comunali quanto dovrebbe attendere per vederli trasformare in denaro?
Nulla ha, poi, ancora risposto il Sindaco in merito alla proposta di caricare i buoni spesa alimentare che lo stato ha demandato ai Comuni direttamente su tessera sanitaria evitando l’attuale complicato meccanismo di distribuzione di voucher affidato a corrieri. L’attuale è, infatti, un meccanismo costoso e lento.
Come Gruppo consigliare pensiamo sarebbe più opportuno utilizzare, come hanno fatto decine di Comuni in Italia, alcuni anche nella nostra regione, proprio la tessera sanitaria per caricare in automatico direttamente in modo informatico i buoni, ottimizzando la procedura, rendendola veloce e soprattutto evitando ai beneficiari dei buoni l’imbarazzo di dover utilizzare un voucher cartaceo alla cassa potendolo invece sostituire con una strisciata di tessera sanitaria sul POS del pubblico esercizio.
Con lo stesso meccanismo potrebbe essere caricata su tessera sanitaria anche una seconda somma di denaro destinata alle attività non alimentari ma sempre a beneficio delle fasce più fragili.
Sarebbe questo un modo più utile e concreto per investire i €300’000 oggi previsti per rilanciare i consumi. I €300’000 se divisi per 15’000 nuclei familiari diventano una somma davvero irrisoria (20€) ma se concentrati su chi ha realmente bisogno potrebbero dare una risposta concreta sia in termini di qualità della vita delle fasce più fragili che di ripresa dei flussi di denaro nei negozi selezionati dall’Amministrazione comunale.
Dopo un primo incontro di oltre 10 giorni fa tutto si è però fermato.
La Giunta ha chiuso i canali in dialogo. Sta continuando ad annunciare alla stampa provvedimenti che non tengono conto delle indicazioni e dei suggerimenti che sono arrivati dai Consiglieri comunali…
È con rammarico e preoccupazione che il Gruppo consiliare sottolinea l’esigenza di apportare rapidamente alcuni correttivi e di accelerare nel dare importanti risposte che attendono da troppo tempo.
Tutto ancora fermo anche su l’idea di eliminare le tasse sul suolo pubblico per i dehor.
Fortunatamente il Governo nazionale anche in questo caso sta agendo dimostrando capacità di reagire in tempi più rapidi di quella del nostro Comune.
Dobbiamo cambiare passo.
Tutti assieme possiamo aiutare la nostra Città a ripartire.
Il Comune, però, accetti i consigli e non faccia passare così tanto tempo da una riunione all’altra…”