LUNEDÌ 10 FEBBRAIO, GIORNO DEL RICORDO
Biblioteca gremita lunedì 10 febbraio per la commemorazione il Giorno del Ricordo, istituito per conservare e rinnovare ‘la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale’.
Hanno portato la loro testimonianza Mirella Tessarolo, esule di Fiume, e Umberto Giacomini, esule di Zara, che hanno raccontato i loro ricordi d’infanzia legati a quel triste periodo caratterizzato dalle foibe, cavità carsiche trasformate in fosse comuni dove sono gettati e ammassati migliaia di italiani, e dall’esodo giuliano-dalmata nel secondo dopoguerra. Testimonianze accompagnate da una serie di pannelli illustrativi: le macerie di Zara, l’esodo di Pola, le ribellioni dei triestini, il Magazzino 18, reso famoso grazie a Cristiani Cristicchi e molto altro.
«Abbiamo voluto riproporre nel manifesto di questa giornata l’immagine della bambina con i boccoli, l’ombrellino e la valigia con la scritta Esule Giuliana 30.001 – ha introdotto l’assessore ai Servizi Bibliotecari, Mariacristina Barbieri -. Questa bambina ha un nome e un cognome: Egea Haffner è nata a Pola nel 1941, sei anni prima del grande esodo che nel 1947 vide fuggire la quasi totalità dei 30.000 abitanti della città, costretti all’esodo dalle persecuzioni di Tito. Da maggio 1945 suo padre venne prelevato da due titini e quasi sicuramente venne infoibato poco dopo. Prima di fuggire dalla sua terra e questo avvenne nel 1946, a Egea-Giuliana, come a tutti coloro che dovevano partire, venne scattata una foto quella che oggi è diventata l’immagine ufficiale del Giorno del Ricordo. Ritengo che la memoria di questo popolo, e non solo di questo, vada coltivata. Tutti i paesi hanno il diritto e il dovere di ricordare la propria storia anche se costellata di sofferenze».