NOI LO RICORDIAMO COSI’
La classe III E dell’Istituto Comprensivo “Il Guercino” ha voluto ricordare il proprio compagno Ibrahim Diaby deceduto l’estate scorsa a seguito di un incidente presso un agriturismo. Per fare questo, indossando una maglietta bianca con stampato il nome del proprio compagno, hanno voluto presentare l’esito del loro laboratorio teatrale ai compagni di Ibra della scuola primaria, agli insegnanti e alla famiglia. A metà luglio Ibrahim ha perso la vita e da allora i compagni di classe non l’hanno dimenticato. L’impatto è stato talmente doloroso che l’istituto all’inizio del nuovo anno scolastico ha voluto intraprendere un percorso teatrale di elaborazione del lutto. Il difficile compito è stato affidato a Massimo Piva che da anni collabora con l’istituto; attraverso il metodo”cosquillas” nel corso del laboratorio pomeridiano durato due mesi, Massimiliano ha raccolto i ricordi, le emozioni e il dolore dei 22 compagni di Ibra. La rappresentazione ha avuto luogo nell’atrio deserto dove si trova la classe III E., al centro, una sedia vuota. Partendo da un’allegria iniziale sforzata perché la vita continua nonostante tutto, progressivamente i toni sono diventati dolorosi e drammatici:”Chi di voi vorrebbe tornare indietro?” . I 22 “ IO” riecheggiano nell’atrio spoglio. Poi con un gioco di mani, i ragazzi trasmettono il loro dolore, il loro ricordo al pubblico composto da insegnanti, genitori e compagni di altre classi che rispondono e vengono coinvolti nell’emozionante trasmissione di sentimenti comuni. I genitori di Ibra e le sorelle vengono accompagnati al centro dove rimane la sedia vuota su cui viene riposta una rosa bianca. La commozione è generale e la presenza di Ibra, come poi ribadito dal componente anziano della comunità della Costa d’Avorio, paese di origine di Ibra, nato in Italia è nel cuore di tutti. Il prossimo impegno è ricordare Ibra con un mosaico creato dai ragazzi nel “Giardino del Gigante” : il gigante della fiaba accoglirà nella sua storia anche una parte di Ibra che non sarà mai dimenticato dai suoi compagni e dalla sua scuola che l’ha visto crescere e, purtroppo, fermarsi.