PINACOTECA: SI PARTE!
Con il taglio del nastro, alla presenza del Presidente della Regione e delle autorità locali, si è ufficialmente aperta la porta della Pinacoteca cittadina in versione 2.0.
A seguire alcuni tratti del discorso pronunciato dall’Assessore alla Cultura Bidoli durante la Cerimonia… “Cari concittadini, care concittadine, illustri ospiti e autorità,
è con il cuore colmo di gioia che mi trovo qui oggi insieme a tutti voi, in questo momento tanto atteso quanto solenne, per inaugurare la riapertura della nostra amata Civica Pinacoteca, chiusa per ben undici anni dal quel sisma del 2012 che in pochi secondi ha profondamente colpito il cuore della nostra città, danneggiando fisicamente la maggior parte degli edifici storici, aprendo spiritualmente delle crepe nella nostra memoria collettiva e indebolendo inevitabilmente i pilastri della nostra identità culturale.
Cento si è fermata!
La comunità centese si è fermata.
Ferita e privata con una violenza inaudita quanto fulminea dei suoi luoghi simbolo: municipio, teatro, biblioteca e infine la pinacoteca.
Un luogo identitario per eccellenza dove era custodito e conservato il patrimonio culturale cittadino ma anche “casa” del nostro genius loci Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, che tanto ha reso famosa la nostra città, con le sue opere d’arte conosciute e diffuse in tutto il mondo.
Un luogo che è stato letteralmente svuotato di quella sua linfa vitale che lo rendeva spazio di studio e contemplazione. Veloci operazioni di trasloco hanno privato la Pinacoteca di tutte le sue opere, che sono state portate via, lontano dalla loro dimora naturale, lasciandola vuota e silenziosa, come un relitto incagliato rovinosamente tra gli scogli sotto gli occhi di tutti.
E così è rimasta…per tanto, troppo tempo: un punto sospeso…
Ma oggi finalmente mettiamo con decisione quel punto, andiamo a capo e scriviamo un nuovo capitolo della nostra vita cittadina. Una vita in cui la cultura e l’arte diventano le forze trainanti della nostra rinascita.
Perché vedete…
Un lungo periodo di chiusura, se da un lato è stato segnato dal dolore, dalla rinuncia e dalla sfiducia, ha rappresentato anche un’opportunità di riscatto e di rinascita.
Oggi infatti possiamo guardare al futuro con speranza grazie all’impegno instancabile di tutti coloro che in questi anni hanno contribuito alla ricostruzione della Pinacoteca e dunque alla sua rinascita.
Un impegno che si è manifestato nel modo più sincero, spontaneo, sentito.
Credetemi quando vi dico che questa riapertura è il frutto di un sinergica collaborazione di tante e diverse realtà: enti pubblici e privati, aziende, fondazioni, banche, associazioni culturali ma soprattutto tante persone che hanno creduto fermamente in questo progetto e che hanno investito anima e corpo nel renderlo possibile. Persone che hanno compreso realmente quanto fosse importante e strategico il recupero di questo luogo della cultura: perché la cultura, con la sua forza intrinseca, ha il potere di risollevare gli spiriti, di ricucire le ferite e di rinnovare il senso di appartenenza di una comunità.
Cento può e deve tornare a essere una destinazione turistica d’eccellenza, una perla che risplende dell’arte in essa custodita. La Pinacoteca, con la sua maestosa collezione, è il nostro biglietto d’ingresso nel mondo, e noi dobbiamo esserne fieri: custodi e ambasciatori della nostra identità culturale, della quale siamo stati privati per tanto tempo, ma che ora abbiamo il dovere di rilanciare.
Vi invito dunque a sentire e a vivere questa Pinacoteca come se fosse il prolungamento della vostra casa. Non solo un luogo da visitare, ma un rifugio dove le vostre anime possono trovare nutrimento, conforto, ispirazione.
Un faro che guida le generazioni presenti e future, invitandole a esplorare nuovi orizzonti e a coltivare il proprio spirito creativo, partendo da un patrimonio comune, che è il legame che ci unisce attraverso il tempo e lo spazio.
Un luogo in cui le storie di ieri si fondono con le speranze di domani.
In latino “restaurare” si può tradurre con tre diversi verbi: instaurare, reficere e renovare.
Instaurare significa ricostruire per preservare la memoria.
Reficere significa riparare e completare.
Renovare significa far rivivere e rievocare.
Il processo di recupero della Pinacoteca racchiude questi tre preziosi concetti di cui dobbiamo fare tutti tesoro come comunità: una comunità che preserva la propria memoria, che sa riparare e che si rivive rinnovandosi, in un costante processo di miglioramento.
Oggi dunque, e concludo, celebriamo la forza della resilienza, l’impegno comune e la bellezza che sappiamo custodire, rinnovando il nostro impegno a valorizzare e a promuovere questo prezioso tesoro che ci è stato tramandato, affinché tutti possano goderne per sempre”.