PROGETTO "CITTADINANZA E COSTITUZIONE " ALL'ISTITUTO IL GUERCINO DI CENTO
L’Istituto “Il Guercino”, nell’ambito delle numerose iniziative presentate nel corrente anno scolastico all’interno di un ampio progetto di “Cittadinanza e Costituzione”, ha ospitato il 25 maggio, Beppe Fiorillo, agronomo della Cooperativa “Don Peppe Diana”.
Ecco il resoconto di Beccati Edoardo, classe III C.
“Il giorno 25/05/16 le classi 3C, 3A, 3F si sono recate nell’aula magna per ascoltare le testimonianze della cooperativa sociale Don Peppe Diana il cui rappresentante era il Signor. Roberto Fiorillo accompagnato da un volontario dell’associazione Libera che agisce nel Centese Pievese. Ringraziamo sentitamente Roberto per l’interessantissimo incontro che ci ha dedicato essendo venuto da Caserta. L’associazione nasce nel 2010 (il nome deriva da questa ingiusta morte di Don Peppe) con l’intento di lavorare le terre confiscate alla mafia nella provincia di Caserta e più precisamente a Castel Volturno dove si trova la sede. La cooperativa si impegna nella produzione di mozzarella di bufala, grano e legumi creando così un mercato economico pulito e sicuro per il cliente. La vita di Don Peppino è stata ricca di azioni essendo molto convinto e consapevole a quello che andava incontro. I primi problemi per Don Peppe iniziarono nel 1991 quando disse: “Per l’amore del mio popolo io non tacerò”. Con questo voleva denunciare i problemi della popolazione di Casal di Principe ed era consapevole di andare incontro alla morte. Infatti, Don Peppe, venne ammazzato il 19 marzo 1994 con 5 colpi d’arma da fuoco sparati da mafiosi entrati nella sua carestia.
Il significato di questo accaduto è la dimostrazione che non bisogna mai camminare da soli ma camminare tutti insieme creando una grande forza collettiva.
Tutt’oggi la mafia non ha finito di disturbare queste associazioni spesso incendiandogli i campi di grano. Roberto ha detto e sostiene che non bisogna mai arrendersi e che se bruciano il grano bisogna ripiantarlo, bisogna dimostrare di non avere paura. Infine non bisogna avere pregiudizi sugli abitanti del sud Italia perché, come raccontatoci da Roberto, la mafia ormai è in tutta Italia compreso nella nostra piccola cittadina in cui, poche settimane fa’, è stata confiscata una palazzina ad un capo mafioso. Bisogna combattere queste organizzazioni ma non con la violenza, con le parole. Il futuro dipende da noi ragazzi perché siamo noi i prossimi che potremmo cambiare il mondo, bisogna solo volerlo. EDOARDO BECCATI.